Ancora sulla Dynamis o Energia Vitale
In estrema sintesi: cosa vuol curare l'Omeopatia, e per quanto tempo

A questo punto degli argomenti di dottrina omeopatica fin qui condivisi, la domanda "cosa vuol curare l'Omeopatia, e per quanto tempo?" è lecita.

Come già esposto in precedenza, non è solo la malattia, tanto in acuto come in cronico, l'oggetto delle cure omeopatiche, quanto quella componente infinitesimale che da Hahnemann in poi chiamiamo Dynamis o Energia Vitale.
Se è vero che nello stato di salute essa mantiene organi e funzioni dell'organismo al miglior grado di armonia funzionale possibile - a cominciare dalla diversa costituzione anatomica di ognuno di noi - è altrettanto logico comprendere che la malattia non è altro che la conseguenza della rottura di questo equilibrio, e quindi della perturbazione di questa Energia Vitale, che invece lo mantiene.

Tale perturbazione può essere acuta e transitoria, e l'organismo tendere perciò spontaneamente alla guarigione, ma può avere anche la tendenza a persistere nel tempo, e anche ad approfondirsi, spesso come conseguenza di interventi terapeutici maldestri, che insieme alla malattia tendono proprio a contrastare l'Energia Vitale, tesa invece a ristabilire, quanto più prontamente possibile, l'equilibrio perduto.

Se è vero che questa Energia Vitale si presenta viziata già dalla costituzione del soggetto, esprimendo questa le differenti predisposizioni morbose della persona, è pur vero che, nelle costituzioni più armoniche, essa conserva tutta intera la capacità di opporsi al dinamismo morboso insito nella costituzione stessa, con il suo ancora ottimale dinamismo salutare, soprattutto quando bene, e sapientemente, sostenuto da rimedi, che hanno nella somiglianza con l'energia vitale, sia in termini di consistenza, sia in termini di perturbazione, l'alleato terapeutico in assoluto più efficace, e al contempo del tutto innocuo.

La somiglianza con lo stato di perturbazione della nostra Dynamis, corrisponde alla somiglianza con il miasma dominante, al peggioramento del quale corrisponde sempre una maggiore riduzione dei poteri di difesa e di riparazione dell'organismo e, di conseguenza, una sempre maggiore aggressività/letalità delle malattie.

Inoltre la distanza dall'origine (costituzione) di questo stato di perturbazione permanente dell'energia vitale (miasma), richiederà una maggiore successione di rimedi, nel corso della terapia omeopatica, a loro volta tra loro somiglianti, e che costituiscono la sequenza curativa, propria di ogni singolo individuo, e idonea a farlo pervenire alla sua migliore guarigione/prevenzione possibile delle malattie.

Questa complessità dell'intervento terapeutico omeopatico - proprio per la sua peculiare capacità di agire sul dinamismo morboso della persona (storia biopatografica) - rende l'Omeopatia da un lato una terapia tanto più efficace quanto più prolungata nel tempo, e dall'altro scarsamente riproducibile da inesperti della materia - con il pericolo, anzi, come abbiamo visto, di approfondire disturbi e malattie - perché si basa su concetti assai diversi da quelli della medicina tradizionale, o allopatica, che, solo se ben compresi, e accettati, le permettono di agire a quel livello di massima similitudine (simillimum), che allora comprenderà: la somiglianza prima fra tutte con la sostanza, infinitesimale, dell'Energia Vitale; poi con il suo stadio di perturbazione; da ultimo la somiglianza tra loro di rimedi appartenenti a quella sequenza curativa individuale, che solo allora potrà essere veramente sicura ed efficace.

Ancora sulla Dynamis o Energia Vitale: approfondimenti

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Sinossi

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