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Covid e Omeopatia
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Covid e Omeopatia - Omeopatia per il trattamento del covid

Il presente argomento non vuole sostituire la necessità di far riferimento al proprio medico curante - omeopata o allopata che sia - quando si risulti positivi ad un test per il Sars-Cov2, ma fornire delle indicazioni sommarie, da poter utilizzare tutte quelle volte che il riferimento sanitario non risulti raggiungibile in tempi adeguati.

Le indicazioni fornite, inoltre, nascono dalla personale esperienza professionale di questi due anni e mezzo di pandemia, e non escludono il contemporaneo utilizzo di presidi della medicina convenzionale, indicati tra l'altro nelle linee guida ministeriali.

Fatte queste doverose premesse, v'è da dire che la malattia dovuta al Sars-Cov2, nella maggior parte dei casi si presenta inizialmente come un banale raffreddore con un moderato rialzo termico, per il quale, omeopaticamente parlando, è sempre bene prendere in considerazione la condizione climatica scatenante: esposizione al freddo secco (Aconitum), al freddo umido (Dulcamara), a correnti d'aria o vento freddo (Hepar sulfur). Laddove questa condizione non fosse identificabile, perché i sintomi sono conseguenza di un contagio diretto, i rimedi inizialmente più indicati sono Belladonna, nelle costituzioni più robuste, e Apis in quelle più longilinee, oltre a Ferrum phosporicum in soggetti decisamente fosforici (torace stretto, arti esili, dita affusolate).
Se compare mal di gola particolarmente intenso, potrà essere utile Chamomilla o ancora Hepar sulfur, mentre per quadri con prevalente indolenzimento muscolo-scheletrico ricordiamo Rhus tox (migliora con il movimento), Arnica (non trova una posizione comoda, specialmente nel letto), Eupatorium (i dolori si associano ad indolenzimento dei globi oculari, soprattutto alla loro compressione).

Quando si manifesta la tosse, i rimedi più indicati sono Bryonia (scatenata da ogni piccolo movimento), Phosphorus (dolori e bruciori al petto, oltre a raucedine che peggiora al crepuscolo), Causticum (raucedine, senso di scorticamento nel petto e tosse inefficace), Argentum nitricum (mal di gola come qualcosa che penetra nella carne e raucedine con continuo bisogno di schiarisi la voce).

Infine, nei quadri via via più complicati, sarà necessario utilizzare Antimonium tartaricum (tosse cavernosa e inefficace, che peggiora la notte in posizione sdraiata), Arsenicum album (i sintomi si associano ad estrema agitazione, che si alterna a stati di prostrazione), Carbo vegetabilis (comincia a farsi sempre più importante il deficit della respirazione). In quest' ultimo caso ricordo che per valori di saturazione tra 94 e 92, occorre prendere in considerazione il ricovero ospedaliero.

I rimedi suggeriti si possono assumere a diluizione tra 5 e 9 CH, se non sono presenti stati emotivi di accompagnamento, da 12 a 30 CH, quando ai sintomi fisici si associano aspetti emotivi in precedenza non presenti. Vanno ripetuti ogni 2-4 ore, in granuli sublinguali, in base all'intensità dei sintomi, scalati rapidamente al miglioramento delle condizioni generali, oppure cambiati, non appena la sintomatologia si modificasse.

Ovviamente, appena possibile, sarà necessario prendere contatto con il proprio medico di fiducia, per una valutazione più oggettiva e professionale.

Omeopatia per il trattamento del covid: approfondimenti

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